mercoledì 30 aprile 2008

L'isteria esiste ancora, lo dimostra una 'foto' cerebrale

L’isteria è un termine obsoleto, maschilista, ormai caduto nel dimenticatoio. Così la pensano oggi la maggior parte degli psichiatri. Eppure c’è chi ha “fotografato” la malattia per la prima volta riportando in auge un morbo che in realtà è tutt’altro che sparito. Studiosi di Sydney hanno utilizzato strumenti diagnostici alla avanguardia – la Pet e la Spect – e hanno propriamente visto ciò che accade in un cervello devastato dalla malattia. Coinvolte sono le aree emozionali e quelle legate al coordinamento dei movimenti, a riprova della spiccata “fisicità” della patologia. Tutto da rifare quindi per gli psichiatri? Non proprio. In fin dei conti, spiegano i medici, il termine isteria non si usa più (è sparito da decenni dal Dsm, manuale che classifica le malattie psichiatriche) ma i malati di isteria (adesso non si chiamano più isterici ma con altri nomi più tecnici e specifici) ci sono ancora. E quel che è importante sottolineare è che il fenomeno non riguarda solo gli appartenenti al genere femminile: ci sono anche maschi, circa il 10 percento dei malati. Oggi in particolare il termine isteria è stato sostituito da “reazione dissociativa” e “reazione di conversione”. Nel primo caso il paziente malato non si riconosce più, può sviluppare una voce diversa dalla propria, e parlare altri idiomi. Nella altra variante si ha invece a che fare con persone che addirittura possono subire paralisi degli arti e soffrire di anoressia. In generale, dicono gli specialisti, la personalità isterica si contraddistingue per l’immaturità e l’infantilismo. Si tratta di soggetti che, anche da adulti, non raggiungono un’indipendenza affettiva, sono volubili e capricciosi, si esprimono con teatralità. Gli isterici hanno una certa difficoltà a valutare la realtà, pretendono l’immediato soddisfacimento dei loro bisogni, sono facilmente distraibili e impressionabili. Secondo alcuni scienziati gli attacchi di panico, oggi tanto diffusi, sarebbero la versione moderna della vecchia isteria. Anche qui infatti sono strettamente coinvolte emozioni e sintomi fisici. In particolare sono le emozioni vissute in modo abnorme a scatenare crisi “fisiche” come tachicardia, respirazione alterata, annebbiamento della vista, giramenti di testa, vertigini, sudorazione alterata, tutti sintomi che vengono accompagnati da una sensazione di ovattamento che non permette di essere lucidi nelle azioni e nei pensieri. La psicoterapia aiuta infine i pazienti isterici ad avere una visione meno distorta del mondo, ad osservare con maggiore attenzione gli eventi, a fissarli in memoria, a riconoscere le proprie emozioni e a controllarle. Sembrano essere utili le terapie di gruppo, dove gli isterici sono ammirati per la loro capacità ad esprimere le emozioni e riescono a conquistare le simpatie degli altri pazienti grazie alla loro naturale abilità di instaurare relazioni. In Italia gli isterici rappresentano all’incirca il 2,5 percento della popolazione.

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