venerdì 5 giugno 2009

I grandi campioni di calcio sono dei fisici nati


Il vero segreto degli assi del pallone? La forza muscolare e l’innata capacità di obbedire alle leggi della fisica. Sono le conclusioni di un team di ricercatori inglesi, che ha analizzato le dinamiche relative alle rimesse laterali. Secondo Nicholas Linthorne e David Everett, fisici dello sport presso l’università di Uxbridge (Gran Bretagna), ci sono calciatori in grado di lanciare il pallone a notevoli distanze e in questo modo, tenendo conto di fattori come il fuorigioco e la possibilità di disorientare l’azione del difensore, spesso creano le circostanze più idonee per infilare la palla in rete. Secondo i fisici per lanciare un proiettile alla massima distanza è necessario inclinare il fucile a 45° rispetto al suolo. Partendo da questo dato gli studiosi inglesi hanno calcolato che solitamente i calciatori, così come i lanciatori del disco e del giavellotto, utilizzano inclinazioni inferiori: tra 30 e 35°. In seguito Linthorne e Everett hanno compiuto una serie di calcoli matematici per arrivare a spiegare che l’inclinazione ottimale per una rimessa laterale deve essere compresa tra 20 e 35°. Da ciò hanno ricavato che alcuni giocatori, inconsapevolmente, sono in grado di rispettare questi numeri, dimostrandosi pertanto dei provetti fisici. Per arrivare a questi risultati, però, devono anche essere contraddistinti da un fisico robusto, da un possente apparato muscolare e scheletrico. La fisica, infine, entra in gioco anche nei corner, difficili da calciare correttamente perché il pallone per varcare la linea della porta deve effettuare una traiettoria curva ben precisa. Se l’attaccante calciasse il pallone in modo da imprimergli soltanto la cosiddetta “velocità di traslazione”, la sfera finirebbe per sorvolare l’area avversaria senza una meta precisa. Se invece alla “velocità di traslazione” venisse associata anche una “rotazione attorno a una direzione perpendicolare al terreno di gioco”, la palla finirebbe in gol. Il riferimento in questo caso è a un fenomeno fisico specifico chiamato “effetto Bernoulli".

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