martedì 14 luglio 2009

Caldo sì, ma senza record

Per le prossime due settimane è previsto un caldo intenso, ma non eccezionale. Non si ripeterà, quindi, il caldo torrido e opprimente del 2003 (l’estate più calda del secolo), e nemmeno quello del 1994 e 1998 (fra le estati più calde degli ultimi anni). È il parere di Alessio Grosso, di Meteolive.it. «Farà molto caldo per i prossimi 15 giorni, ma nulla di drammatico» dice Grosso «I picchi di calore si registreranno soprattutto in Sardegna dove, in alcune località, la temperatura potrà passare i 40 gradi. Farà comunque caldo in tutto il centro-sud e in pianura padana. Mentre lungo la catena alpina si potranno registrare dei temporali». Dello stesso parere Vincenzo Condemi, biometeorologo dell’Università di Milano il quale aggiunge che «a causa dell’alto tasso di umidità la percezione del calore sarà più elevata del normale». Secondo gli studiosi aspettarsi dei giorni molto caldi in questo periodo dell’anno - definito il più stabile da un punto di vista meteorologico - è inevitabile. Ma è necessario non creare allarmismi. Con i dovuti accorgimenti, infatti, chiunque può superare senza problemi queste due settimane di afa. Ci sarà una tregua sabato, per l’arrivo di alcuni temporali, soprattutto nelle regioni del nord, poi però la colonnina del mercurio tornerà a salire: «Prevediamo caldo fino al 25-26 luglio» ci spiega Grosso «dopodiché i valori rientreranno nella norma. Per agosto prevediamo addirittura un mese piuttosto fresco». Queste considerazioni smentiscono le previsioni fatte dagli inglesi a primavera in cui si diceva che avremmo avuto un’estate terribilmente calda: «Gli inglesi predissero un gran caldo in Inghilterra e nelle regioni del centro Europa» aggiunge Grosso. «In realtà questa previsione (fortunatamente) non si è verificata. E anche in Italia le previsioni anglosassoni non hanno ancora trovato conferma». È l’ennesima prova del fatto che effettuare previsioni meteorologhe con largo anticipo lascia il tempo che trova. Ma cosa sta succedendo di preciso dal punto di vista meteorologico? «Sta avvenendo ciò che si verifica ormai da 7-8 anni» spiega Giampiero Maracchi del Cnr. «L’anticiclone della Libia che un tempo rimaneva confinato alle regioni africane, da un po’ di tempo a questa parte (dai primi anni del Duemila) sta invadendo nuove regioni poste più a nord, Italia compresa. In pratica si sta allargando la fascia tropicale». Significa che le temperature estive che un tempo erano mediamente comprese fra 32 e 33 gradi, oggi subiscono un incremento di 4-5 gradi, arrivando quindi a sfiorare i 40 gradi. «È l’anticiclone che sorge a ridosso delle isole Canarie, del Portogallo e della Spagna» precisa Grosso «e che richiama aria africana verso le nostre regioni». In questi giorni di gran caldo è dunque importante sapere come proteggersi dalle alte temperature e dall’umidità. L’avvertimento è rivolto soprattutto alle categorie più a rischio, anziani e bambini. «A queste persone consigliamo innanzitutto di tenere ben idratato il corpo» dice Annalisa Cavedon, medico specialista in geriatria presso il Polo geriatrico riabilitativo di Milano. «Gli anziani, in particolare, dovrebbero bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Inoltre è indispensabile evitare di uscire durante le ore più calde della giornata. Infine l’alimentazione deve essere leggera: vanno bene frutta e verdura, mentre andrebbero eliminati i cibi grassi».

(Pubblicato su Libero il 14 luglio 09)

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