domenica 19 luglio 2009

ENERGIA DALLE FOGNE

Un progetto energetico avviato per la prima volta nella città di Oslo, in Norvegia, e basato sull’ottenimento di energia dalle fogne. È la proposta di Lars-Anders Loervik, direttore della società energetica di Oslo Viken Fjernvarme. La sua azione è affidata a una gigantesca pompa di calore, caratterizzata da un sistema di compressori e condensatori. La struttura permette di erogare nelle case una potenza di 18 megawatt (MW), sufficiente a riscaldare 9mila appartamenti e risparmiare circa 6mila tonnellate di combustibile all’anno. La messa a punto della pompa è costata allo stato 11,5milioni di euro. Ma in che modo il nuovo mezzo meccanico ricava il calore dalle fogne? Gli scarichi delle fognature scorrono nel sistema ad una temperatura di 9,6 gradi, e fuoriescono a una temperatura di 5,7 gradi. La differenza di calore viene trattenuta dai refrigeratori e trasformata in energia. Quest’ultima serve infine a riscaldare l’acqua di un sistema di tubi lungo 400chilometri, che si snoda tra abitazioni e uffici. La centrale sorge ai piedi delle colline di Oslo. “Crediamo che questo sia il sistema di riscaldamento più grande del mondo capace di impiegare acque di scarico – ha commentato Loervik. “Una soluzione che potrebbero adottare molte città del mondo – ha aggiunto Monica Axell, a capo del centro pompe calore dell’International Energy Agency, che fa da consulente a 26 Paesi industrializzati. Un solo neo è rappresentato dal fatto che l’erogazione energetica non può essere costante, in quanto il flusso che giunge nelle fogne non è regolare. Esempio. Il lunedì mattina dalla 4 alle 6 è piuttosto scarso perché la gente alla domenica va a dormire presto. Al contrario durante i weekend è particolarmente abbondante. “Quando la gente esce per andare a ballare c’è un sacco di birra che scorre nelle fogne - ha rivelato Oyvind Nilsen, responsabile del progetto. È comunque la prima volta che si sente parlare di un sistema del genere per ottenere energia. Finora, relativamente agli scarichi urbani, era stata contemplata esclusivamente la possibilità di ricavare energia dalla fermentazione degli escrementi.

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