venerdì 7 agosto 2009

A caccia di ET con i raggi laser

Un supertelescopio passerà al setaccio la Via Lattea per scoprire nuovi mondi abitati, basandosi su messaggi luminosi inviati da forme di vita intelligente. Gli studiosi di Harvard parlano di una rivoluzione in campo astronomico. Finora, infatti, si è sempre andati a caccia di onde radio per trovare risposte dal cosmo, mentre non si è mai pensato che gli extraterrestri possano comunicare con noi anche utilizzando dei semplici raggi di luce laser. “Inviare segnali laser attraverso il cosmo sarebbe un modo logico per raggiungerci da parte degli extraterrestri, ma fino ad ora abbiamo avuto strumenti non adatti a ricevere eventuali segnali del genere - rivela Bruce Betts, direttore del progetto a The Planetary Society, associazione di Pasadena (California), finalizzato all’esplorazione spaziale e finanziatore del telescopio. Il supertelescopio è stato recentemente inaugurato presso il Centro Smithsonian per l’Astrofisica all’osservatorio Oak Ridge a Harvard, nel Massachusetts, a una cinquantina di chilometri a nord-ovest di Boston. È un gigante con un occhio largo quasi due metri. “Con il nuovo telescopio saremo in grado di realizzare un trilione di misure al secondo - ha commentato Paul Horowitz, dell’Università di Harvard - ed espandere di 100mila volte la copertura del cielo rispetto alle ricerche compiute fino a oggi con i telescopi tradizionali. Il nuovo strumento può fare la scansione delle strisce luminose nel cielo, servendosi di una macchina fotografica costruita per l’occasione, contenente una serie di segnalatori in grado di evidenziare un miliardo di flash di luce al secondo”. A capo del progetto c’è il SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence). Il suo scopo è quello di ricercare segnali intelligenti di origine extraterrestre associati a una civiltà tecnologicamente evoluta. Le nostre conoscenze scientifiche ci dicono infatti che se esistono le condizioni ed il tempo necessario, la vita si può sviluppare in altri pianeti. L’Istituto dove è stato dato vita al programma SETI ha sede a Mt. View in California. Secondo gli scienziati più ottimisti la nostra galassia è composta da 300miliardi di stelle e da 5miliardi di sistemi solari simili al nostro. Di sistemi solari che conterrebbero almeno un pianeta come la Terra ce ne sarebbero 1miliardo. Alla luce di ciò potrebbero essere quindi addirittura 600milioni i mondi abitati da forme di vita intelligente. I più pessimisti dicono che questo numero è assai inferiore, tuttavia anch’essi ritengono alquanto improbabile una Via Lattea con un solo pianeta abitato da esseri evoluti. Prossimo appuntamento con le stelle nel 2011 quando verrà pronto nel deserto cileno di Atacama, il più grande radiotelescopio mai costruito. Si tratta del progetto ALMA (Atacama Large Millimeter Array) che prevede la costruzione di 25 grandi antenne paraboliche di 12 metri di diametro. Per la sua costruzione il consorzio europeo AEM, composto dalla società italo-francese Alcatel-Alenia Spazio, dall’italiana EIE (già partner dell’INAF nella costruzione del Large Binocular Telescope) e dalla tedesca Man, si è aggiudicato la gara bandita dall’Osservatorio Europeo per l’emisfero australe (ESO).

Nessun commento: