sabato 10 ottobre 2009

Caccia all'acqua con una bomba sulla Luna

Missione compiuta. Ieri alle 7.33, ora di Cape Canaveral (le 13.33 in Italia), la Nasa ha colpito la Luna con un razzo Centaur, con una potenza pari a una tonnellata e mezzo di dinamite. L'impatto - avvenuto in corrispondenza del cratere Cabeusm, non lontano dal Polo Sud lunare - ha sollevato una nube di polvere e detriti alta una decina di chilometri e creato un gigantesco cratere. Il missile ha centrato il suo obiettivo a gran velocità, seguito dalla navicella madre, la sonda Lcross (da Lunar Crater Observation and Sensing Satellite), lanciata nello spazio a giugno. "La velocità con il quale il razzo, dal peso di 2.366 chilogrammi ha toccato la Luna, era di 9mila chilometri all'ora - ha rivelato Daniel Andrews, responsabile del progetto Lcross. La sonda madre, prima di schiantarsi, non lontano dal punto di impatto del missile, ha scattato alcune foto per verificare la presenza di acqua sul satellite, ipotizzata recentemente dalla navicella indiana Chandrayaan-1. Ciò è stato possibile grazie a sofisticate attrezzature in grado di leggere la luce a diverse lunghezze d'onda. Il punto dell'impatto non è stato scelto a caso, ma calcolato appositamente: al Polo Sud, infatti, non batte mail il sole e quindi potrebbero esserci dei depositi di ghiaccio nascosti nel sottosuolo. Dalle prime indiscrezioni l'azione del razzo Centaur potrebbe avere determinato il rilascio di una certa quantità di vapore acqueo, la prova dell'esistenza dell'acqua sul nostro satellite. Sulla base dei risultati definitivi, l'uomo deciderà dunque come organizzare il suo ritorno sulla Luna. L'idea, in particolare, è quella di dare vita alla prima base lunare permanente. Secondo alcune previsioni ottimistiche il ritorno dell'uomo sulla Luna potrebbe avvenire per il 2020.

(Pubblicato su Libero il 10 ottobre 09)

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