lunedì 12 ottobre 2009

Staminali contro l'ictus

In futuro l’ictus potrebbe fare meno paura grazie a uno studio effettuato da un team di ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda (Usa). Gli scienziati sono riusciti a minimizzare gli effetti dell’ictus tramite la sollecitazione di una molecola chiave in grado di riaccendere cellule staminali neuronali altrimenti in stato di quiescenza. I test sono stati condotti sui topi ma – dicono i ricercatori – non è lontano il giorno in cui potremo procedere anche su organismi umani. Si parte dal presupposto che in seguito a un ictus, la prolungata anossia delle cellule del cervello, può determinare gravi defaillance fisiologiche, alla base di paralisi degli arti e della parola. Con la nuova tecnica messa a punto dagli specialisti Usa, però, questo fenomeno verrebbe meno. Le staminali opportunamente attivate dalla molecola miracolosa andrebbero infatti immediatamente a sostituire le cellule andate perdute. E quindi a ripristinare il normale circolo sanguigno a livello cerebrale. La molecola chiave si chiama Notch. La stessa che entra in gioco anche nei meccanismi legati al buon funzionamento dei muscoli. Ronald McKay, a capo dello studio, spiega a Nature che, in pratica, il fine degli scienziati è quello di dar vita a nuove terapie in grado di consentire a un organismo di autoripararsi senza interventi diretti dall’esterno. Qualcosa del genere sta per essere messo a punto anche in ambito cardiologico. Recentemente studiosi della Tufts University hanno ottenuto interessanti risultati sfruttando la migrazione di cellule staminali provenienti dal midollo osseo.

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