mercoledì 4 novembre 2009

LA RAZZA DEI RICCHI

Recentemente abbiamo avuto la prova che l’evoluzione umana non solo prosegue, ma sta perfino accelerando. Stando, infatti, agli studi effettuati da scienziati dell’Università del Wisconsin, in Usa, gli uomini moderni sono molto diversi da quelli vissuti 5mila anni fa, mentre quelli vissuti nel 3000 a.C. sono molto più simili ai neandertaliani presenti in Europa fino a 40mila anni fa. Alla luce di queste scoperte non dovrebbe quindi stupire il fatto che le caratteristiche dell’Homo sapiens sapiens siano in continuo mutamento, e che, di conseguenza, fra non molti millenni ci potranno essere individui assai diversi da noi. Nonostante ciò, una ricerca pubblicata in questi giorni sulle pagine del Times, lascia piuttosto meravigliati. Nello studio, infatti, si parla addirittura della possibile evoluzione di una nuova specie umana: quella dei super ricchi. La curiosa ricerca è stata compiuta da Paul Saffo (nella foto), dell’Institute for the Future a Palo Alto (California). Saffo, un futurologo già noto per le sue teorie apparentemente bizzarre, sostiene che a lungo andare il divario fra poveri e ricchi potrebbe differenziarsi sempre più, fino a creare individui che potranno permettersi ogni cosa, e soprattutto beneficiare di tecnologie mediche avanzatissime, che gli consentiranno di vivere più a lungo degli altri (e di incrementare ulteriormente la propria ricchezza). L’esperto si riferisce a tre branche scientifiche in costante evoluzione che potrebbero davvero rivoluzionare considerevolmente la vita delle persone: biotecnologia, nanotecnologia e genetica. Secondo Saffo con la biotecnologia e la nanotecnologia saremo presto in grado di creare artificialmente organi e tessuti, in modo da sostituire quelli malati; con la ricerca genetica, invece, potremo intervenire direttamente sul Dna di una persona correggendo numerosi difetti e impendendo quindi lo sviluppo di patologie. In realtà qualcosa del genere sta già accadendo. Recentemente, per esempio, una bimba di dieci anni ha ricevuto una nuova vescica costruita interamente in laboratorio partendo dalle sue stesse cellule: l’intervento è avvenuto presso il Children’s Hospital di Boston. Mentre per ciò che riguarda la genetica, alcuni scienziati sono riusciti, pochi mesi fa, a modificare il Dna mitocondriale di alcune scimmie, madri portatrici di patologie trasmissibili ai figli. Sono così nate quattro scimmie perfettamente sane. I test sono avvenuti presso l’Oregon National Primate Center di Portland, Usa, e aprono nuovi scenari nella lotta a malattie umane di ogni tipo fra cui Parkinson, Corea di Huntington, diabete, tumori. Ma c’è un aspetto fondamentale che sottolinea Saffo: queste straordinarie tecniche - a fianco di robot sempre più agili e “intelligenti” - saranno costosissime e potranno quindi permettersele solo i super ricchi, persone con capitali e conti bancari ragguardevoli; tutti gli altri, invece, (la stragrande maggioranza dell’umanità) dovranno arrangiarsi, beneficiando solo delle tradizionali terapie. Sulla base di queste considerazioni Saffo sostiene che col passare del tempo (millenni?) i super ricchi potrebbero diventare sempre più sani, longevi e ricchi e - isolandosi dagli altri per cultura, interessi, attività lavorative - finire per dare origine a una nuova specie. «Negli anni Ottanta rivoluzionò la nostra vita il personal computer, negli anni Novanta internet» dice Saffo. «Nei prossimi anni la tecnologia e la robotica faranno altrettanto. Un super ricco vivrà in media venti anni in più degli altri, lavorerà di più e quindi guadagnerà di più, a vantaggio delle generazioni che lo seguiranno». Appoggia le teorie di Saffo un altro grande scienziato, Ray Kurzwell, il padre dell’intelligenza artificiale. Kurzweil arriva addirittura a parlare di “immortalità”, per definire i super ricchi che grazie ai progressi della scienza potranno vedere i propri corpi trasformarsi in macchine perfette, indipendenti dall’età anagrafica.

(Pubblicato su Libero il 4 novembre 09)

Nessun commento: