venerdì 4 dicembre 2009

CIMITERI OASI DI VITA

A lezione di naturalismo. Dove? Nei cimiteri. È una delle tante proposte avanzate dai responsabili del Caring for God’s Acre ("Avendo cura degli acri di Dio”). Mini safari, li hanno anche battezzati. Gli scolari, muniti di lente e quadernino, si aggirano come dei detective tra tombe e sepolcri per scovare animali e piante che altrove non vivono più, spazzati via da inquinamento, pesticidi, insetticidi. La prima fase del progetto si è conclusa da poco. Con essa gli studiosi sono riusciti a individuare ben 300 specie – sia animali che vegetali - credute estinte o comunque impossibili da trovare al di fuori dei camposanti. Del progetto ne ha recentemente parlato uno dei maggiori esponenti dell’iniziativa: il botanico David Bellamy. Dice lo studioso: “I cimiteri? Io li chiamo isole della speranza. Il futuro della wildlife (natura allo stato selvaggio) risiede proprio nei sepolcreti. Il rinascimento verde – va avanti – è cominciato e i cimiteri sono oasi in cui per secoli hanno trovato rifugio indisturbati erbe, funghi, licheni, muschi e fiori selvatici”. Ma non sono solo i vegetali a far la gioia dei naturalisti: ci sono anche specie animali, dalle dimensioni contenute come gli insetti e gli aracnidi, talvolta di grossa taglia, volatili e perfino piccoli mammiferi. Il progetto per il momento coinvolge esclusivamente la città di Hereford, in Inghilterra. È qui che gli scienziati hanno indirizzato i loro sforzi su tre camposanti ricchissimi in biodiversità. D’altronde non è la prima volta che qualcuno sottolinea l’insolita esperienza di sentirsi profondamente vivo proprio quando si è in un cimitero. Una di queste è Tracy Chevalier, celebre scrittrice. Parlando del suo ultimo libro “Quando cadono gli angeli” afferma: “Il cimitero di Highgate è un posto speciale. Faccio un lavoro di volontariato nel cimitero, ci vado da anni e una cosa che ho notato è che è un luogo per i vivi piuttosto che per i morti. La gente va al cimitero e ricorda le persone che non ci sono più e i ricordi sono vivi. E poi ci sono tante piante e animali, ci sono addirittura delle volpi e si sentono gli uccellini. È un posto in cui andare per ricordare ed essere vivi”.

Per info: http://www.caringforgodsacre.org/

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