lunedì 12 aprile 2010

Allarme rifiuti. Entro il 2030 rischiamo di essere sommersi dalla spazzatura hitech

I computer ci seppelliranno? L'immagine è metaforica, tuttavia da qui a una ventina d'anni verranno eliminati così tanti pc da rendere assai difficoltoso il loro corretto smaltimento. Secondo una ricerca condotta da esperti dell'Arizona State University entro il 2030 il numero di computer che ogni anno diverranno obsoleti, raggiungerà quota un miliardo, contro le 180mila unità dei nostri giorni. In questo momento molti scienziati stanno dunque pensando al modo più redditizio per recuperare materiali contenuti nei pc che non si utilizzano più. Anche in un normale computer sono, infatti, presenti importanti componenti che potrebbero essere riutilizzati, compresi frammenti di oro e rame. Il problema - come denuncia una recente indagine di Report - è che i computer vengono smaltiti anche quando sono ancora perfettamente funzionanti. In media il possessore di un pc cambia computer ogni tre anni. Molti di essi finiscono in discariche abusive inquinando pesantemente l'ambiente. Il problema riguarda soprattutto la Cina e altri Paesi in via di sviluppo. Secondo l'Unep, il Programma Ambientale delle Nazioni Unite, in Cina i rifiuti di vecchi computer aumenteranno del 400% rispetto al 2007, in India del 500%. In Cina si producono ogni anno 2,3milioni di tonnellate di spazzatura tecnologica. "Con la Cina anche l'India, il Brasile, il Messico e altri Paesi subiranno dei danni all'ambiente e alla salute della popolazione se il riciclaggio dei rifiuti tecnologici continuerà ad essere gestito in maniera dilettantantesca", ha rivelato Achim Steiner, direttore dell'Unep.

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