martedì 8 febbraio 2011

Antartide sottovento


Da tempo si è a conoscenza del fatto che alcune zone dell'Antartico si stanno sciogliendo, ma non è ancora noto è il meccanismo alla base del fenomeno. Ora, però, una ricerca diffusa dalla NASA, incentrata su dati provenienti dall'indagine satellitare, svela che un ruolo chiave in questi processi glacio-dinamici è rappresentato dai venti. Le analisi satellitari hanno, infatti, messo in luce che lo scioglimento dei ghiacci dell'Antartide è direttamente proporzionale all'intensità dei venti circumpolari: tanto maggiore è la loro azione, tanto maggiore sarà la perdita glaciale. In particolare, quando i venti sono intensi e spirano dall'oceano meridionale, viene sollevata acqua calda sulla piattaforma continentale, favorendo lo scioglimento dei ghiacciai. «Abbiamo scoperto che le calotte glaciali sono influenzate dal comportamento dei venti», rivela Bob Bindschadler, glaciologo della NASA. «Più i venti circumpolari antartici continueranno ad aumentare, più le piattaforme di ghiaccio rischieranno lo scioglimento». E i venti circumpolari dipendono anch'essi dall'andamento climatico su scala globale. L'effetto serra, dunque, influisce anche in questo senso. Nuove importanti informazioni sull'argomento si potranno avere dalla missione ICESat-2 prevista per il 2016; intanto i satelliti ci danno prova dello scioglimento dell'Antartico per via del periodico distaccamento dal continente di blocchi di ghiaccio di eccezionali dimensioni. Recentemente gli esperti hanno dato notizia del distaccamento di un iceberg di 41 chilometri di lunghezza e 2,5 chilometri di larghezza (più o meno il doppio dell'Isola d'Elba). Il fenomeno è avvenuto in corrispondenza della banchisa di Wilkins Ice Shelf.

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