martedì 28 agosto 2012

Petrolio segreto


Intervista a Fatih Biro, economista, capo della IEA 

Marzo 2012, corrieredellasera.it
In un mondo preoccupato per le emissioni di gas serra, portare l'energia a tutti non farebbe che aggravare la situazione?
È un falso problema. Non si tratta di portare di colpo queste popolazioni a uno stile di vita occidentale, ma di consentire un livello minimo di energia tale da farle uscire dall'indigenza: dato che i loro consumi sarebbero bassissimi, le emissioni globali aumenterebbero soltanto dello 0,6%»

Giugno 1999, Reuters
Cosa ci possiamo aspettare dall'innalzamento dei prezzi del petrolio?
I prezzi alti del petrolio hanno due conseguenze: da un lato incentivano gli investimenti verso le tecnologie alternative e in generale verso le rinnovabili. Cosa che spiega come di fronte a prezzi così bassi come quelli attuali il mercato delle rinnovabili sia in crisi. Dall'altro però se i prezzi sono troppo alti frenano la crescita e disincentivano o rendono impossibili gli investimenti.

Aprile 2011, Catalyst
Cosa sta accadendo nel mercato del petrolio mondiale?
L'era dei bassi prezzi del petrolio ormai è terminata e dobbiamo prepararci a prezzi più alti. Temo però che i governi non siano ancora pronti a fronteggiare tutti i problemi che questo comporterà. Inoltre bisogna fare in modo che il settore dei trasporti si ri-orienti virando verso l'elettrico interrompendo la sua centenaria dipendenza dal petrolio.

Luglio 2007, blogosfere.it
Gli unici Paesi che possono cambiare il corso degli eventi?
Iraq e l'Arabia Saudita.
C'è un enorme punto interrogativo.
Non conosciamo le reali riserve. Il governo saudita parla di di 230 miliardi di barili. Io non ho ragioni per dubitare di queste cifre. Ma in realtà, l'Arabia Saudita deve essere più trasparente in proposito. Il petrolio è critico per tutti noi, è nostro diritto sapere quanto ne è rimasto.

Luglio 2007, Le Monde
Cosa succede alle grandi compagnie petrolifere private in questo nuovo scenario che, secondo voi, sarà dominato sempre più dalla fiducia nei paesi produttori?
Majors” come Exxon, Rafter-Texaco, Shell, e Total LP saranno in difficoltà. Devono ridefinire le loro strategie, altrimenti se continuano a concentrarsi sul petrolio, dovranno accontentarsi di mercati di nicchia.

Agienergia.it
In un’intervista a Le Monde del 2007 lei avvertì che stavamo per “sbattere contro un muro” a causa del blocco della produzione di greggio iracheno legato alla guerra. Oggi possiamo avere fiducia nella stabilizzazione del paese?
Nell’Outlook 2012 ci concentreremo sull’Iraq come abbiamo fatto quest’anno con la Russia. I segnali che arrivano da Baghdad sono buoni ma non ancora molto chiari.

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