lunedì 19 novembre 2012

Le ali dell'ornicottero


Era il sogno di Leonardo da Vinci costruire e far funzionare il primo “ornicottero” della storia. Ora la sua idea sta per essere realizzata. Protagonisti sono i tecnici della compagnia aerospaziale canadese di Toronto (Institute for Aerospace Studies) e quelli statunitensi della NASA. Il fine è quello di creare per il 2030 un aereo a tutti gli effetti in grado di muoversi come un uccello. Di battere le ali insomma, e di librarsi nell’aria modificando l’apertura alare per virare, accelerare, atterrare. Il primo modello sperimentale di “ornicottero” a motore risale al 1991. È del 1999 invece la realizzazione dell’“ornicottero” “UTIAS”. Con il suo arrivo i comandi non sono più all’esterno, ma all’interno nella cabina riservata al pilota. Inoltre le sue dimensioni sono identiche a quelle di un comune monoposto. Il mezzo accelera autonomamente e muove le ali come un gigantesco albatros. I nuovi studi si stanno ora affinando sempre di più. L’idea è infatti quella di rendere agibili entro una trentina d’anni dei velivoli di nuova generazione, dotati di ali deformabili e in grado di compiere degli ampi spostamenti anche a notevole velocità. Verrebbero pilotati come un normale aereo, ma in più offrirebbero delle opportunità ora inesistenti, permettendo performance aeree mai viste prima d'ora. Le ali degli “ornicotteri”, sbattendo, proprio come quelle degli uccelli, determinerebbero una grande libertà di movimento, superiore a qualunque altro velivolo e contribuirebbero a ridurre la resistenza aerodinamica, e a diminuire il rumore dei bang sonici. Si possono peraltro piegare all’indietro, allungarsi e dividersi a seconda delle situazioni. Lo sponsor della Defense Advaned Research ha già stanziato 25 milioni di dollari per incrementare gli studi sugli “ornicotteri”. Le due menti geniali che ormai da trent’anni si stanno dando da fare per realizzare la più ambiziosa opera leonardesca sono Jeremy Harris e James DeLaurier. I loro studi sono iniziati nel 1973 presso il “Battelle Memorial Institute” di Columbus.

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