venerdì 16 maggio 2014

Invecchiare fa bene alla salute


Anche per Shakespeare la vecchiaia non portava nulla di buono con sé, lasciandoci "senza memoria, senza denti, senza occhi, senza tutto"; una perdita progressiva delle principali funzioni vitali, dovuta all'inesorabile trascorrere del tempo. Oggi, però, sempre più spesso siamo circondati da over settanta, ottanta, e in certi casi anche ultranovantenni che se la cavano benissimo da soli e che, seppur con un po’ di energia in meno, riescono ancora a fare quello che compivano da giovani. Non è sempre vero, dunque, che la terza età rappresenta il peggior periodo dell'esistenza. Lo conferma una serie di studi condotti in varie università: non solo la vecchiaia può essere bella e felice, ma in alcuni casi può addirittura apportare un miglioramento delle condizioni di salute. Iniziando dal sonno. Le ricerche smentiscono il luogo comune secondo il quale gli anziani dormono sempre meno e male. I test dicono che se la salute è buona, a dormire meglio sono soprattutto gli over 60. E, sempre se le cose vanno bene a livello organico, i più bei sogni li fanno gli ottantenni. I grandi vecchi dormono bene perché non sono stressati, non hanno impegni gravosi da rispettare per l'indomani, e non si coricano di fianco al pc o al telefonino (che obbligano il cervello a rimanere costantemente vigile). Con l'incanutimento può migliorare anche l'attività respiratoria, specie per chi soffre di allergie. Gli anticorpi IgE, responsabili della sensibilità ai pollini, crollano, impedendo le risposte abnormi del sistema immunitario, alla base della malattia. Lo stesso sistema che ci protegge dagli agenti patogeni entra in gioco nel caso del raffreddore, del quale gli anziani sembrano "portatori sani". Gli studi rivelano, infatti, che in un anno, mediamente, un ragazzino prende dieci raffreddori; un over 70 è tanto se arriva a tre. I nonni hanno avuto almeno duecento raffreddori nella loro vita e sono in pratica diventati molto tolleranti nei confronti di particolari virus; li reggono senza problemi e spesso li respingono. Con l'età passa anche il mal di denti; perlomeno quello legato all'ingestione di cibi o bevande gelide. Con gli anni, infatti, i nervi dentali si assottigliano, fino, in certi casi, a sparire del tutto. Le cose migliorano anche sul fronte della sudorazione, fenomeno che da giovani rende spesso complicata la convivenza con amici, colleghi e fidanzate/i. Le famose camicie pezzate, negli over sessanta, sono una rarità. La Penn University ha studiato nei dettagli la traspirazione di ragazze di venti anni e ultracinquantenni verificando che, svolgendo le stesse mansioni, i livelli di sudorazione nelle signore sono molto più bassi. Nelle donne la senilità porta peraltro a una diminuzione dei sintomi legati al mal di testa. Complice il superamento della menopausa, che determina un cambiamento dei fenomeni circolatori e ormonali, a beneficio dell'organo cerebrale. Negli uomini, invece, più suscettibili alla dipendenza da superalcolici, una potente sbornia è superata con più facilità se si hanno alle spalle più primavere; perché con il passare del tempo il nostro corpo si abitua all'alcol, alzando la soglia di resistenza all'intontimento dovuto all'etanolo. Perfino il sesso, entro certi limiti, migliora con l'età. Lo conferma uno studio condotto in Francia lo scorso anno, dal quale emerge che, per l'83% delle persone sessualmente attive, i rapporti intimi di maggiore qualità si verificano fra i 45 e i 65 anni. Nelle donne scompare il rischio di gravidanze indesiderate e aumentano le fantasie erotiche; nell'uomo spariscono molte ansie legate al corpo e, grazie a una maggiore consapevolezza dei sentimenti, incrementa il piacere. Infine, invecchiando, si acquistano punti in ambito psicologico, migliorando a livello caratteriale e comportamentale. Le ricerche effettuate presso l'Università della California attestano che giorno dopo giorno si diventa più gentili, disponibili e servizievoli. Si acquisiscono consapevolezze diverse e anche molte nevrosi si attenuano. Secondo gli scienziati la personalità di un individuo continua, dunque, a evolversi anche in tarda età, predisponendo tutti noi a una grande virtù, che i più giovani possono solo sognarsi: la saggezza.

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